Apertura Ordine Carni Rosse

Ordinativi entro Sabato 8 Aprile e ritiro Mercoledì 12 Aprile

CARNE DI MANZO  PIEMONTESE E CARNE DI MAIALE SLOW FOOD
 
  1. Bottega Contadina del Villaggio (myshopify.com)
 

LA RAZZA PIEMONTESE • Presidio Slow Food

 

Storia di una razza millenaria

UN PO’ DI STORIA ANTICA: Come tutti i bovini autoctoni con mantello bianco è una razza antichissima. La Piemontese non è nata, a differenza di alcune altre, da manipolazioni sul patrimonio genetico e la sua origine va ricercata addirittura nell’era quaternaria. Infatti, inizia la sua storia proprio nel periodo Pleistocenico, dalla migrazione di un tipo di bovino (Aurochs) dall’attuale Pakistan verso le Alpi e gli Appennini. La migrazione verso Est di questi animali fu arrestata da un territorio acquitrinoso e paludoso che si estendeva dalla bassa valle del fiume Tanaro sino alla Dora Baltea: pressapoco, l’odierno Piemonte.


LA STORIA MODERNA: La storia più interessante della piemontese inizia nel 1886. In quell’anno, nel piccolo comune di Guarene d’Alba in provincia di Cuneo, nasce per la prima volta da un mutamento spontaneo un toro con enormi natiche e cosce muscolosissime. Detto «groppa di cavallo» o «groppa doppia», è proprio lui il capostipite dei nostri «vitelli della coscia». Una svolta storica: razza da carne, da latte (in particolare in montagna) e da lavoro, da quel momento la piemontese inaugura la sua futura carriera di produttrice di carne.

 

All’inizio del Novecento i capi sono 680 mila; nel 1973 la piemontese è la terza fra le razze italiane e la prima di quelle autoctone e, ancora nel 1985, conta oltre 600 mila capi. Ma dieci anni sono più che sufficienti a dimezzarli. Oggi sono circa 300 mila gli animali, distribuiti in 15 mila allevamenti: per lo più piccole stalle a conduzione familiare. L’ultimo standard di razza è datato 1977 ed il libro genealogico è tenuto e custodito dall’Anaborapi. La razza presenta una buona adattabilità all’allevamento in zone altimetriche diverse, dalla pianura ai pascoli d’alta quota. Da ciò deriva anche un’elevata longevità, superiore a quella riscontrata in altre razze bovine.


LA CARNE: La caratteristica principale della Piemontese è l’elevata resa al macello che può superare anche il 70%. La caratteristica principale è una carne magra, povera di tendini e di grasso, sapida e gustosa. La fine ossatura consente, inoltre, un maggior numero di tagli pregiati rispetto ad altre razze di mole superiore. La carne di Piemontese è eccezionale, una delle migliori in Italia, unica, con il giusto tenore di grasso intramuscolare che la rende magra, ma particolarmente gustosa, con un tasso di colesterolo estremamente basso.
 

“La Granda è un nuovo modo di fare agricoltura, basato
sull’equilibrio di tre grandi benesseri

Benessere Ambientale
Il benessere ambientale è garantito attraverso l’impiego delle buone pratiche agricole, la concimazione naturale e l’applicazione del Sistema di Produzione “Agricoltura Simbiotica“. Questo prevede le rotazioni delle colture e l’utilizzo di composti microbici nel terreno, così da favorire la naturale simbiosi tra le piante e microorganismi per migliorare e aumentare la resilienza degli agroecosistemi.

 

Benessere Animale
Il benessere animale secondo La Granda passa anche dalla scelta dell’alimentazione: solo pochi cereali micorrizati e fieni da prati polifiti. È privilegiata la linea vacca-vitello: i piccoli nati in stalla sono allattati dalla madre per 4-6 mesi.

 

Benessere Sociale
La Granda traduce il benessere sociale dando lustro all’attività dell’uomo. A fronte di un lavoro onesto, la carne viene pagata all’allevatore con un prezzo fisso concordato tutto l’anno. Piccole e grandi produzioni vengono retribuite allo stesso modo, a patto che lavorino onestamente e in maniera corretta.

UNA REALTÀ TRACCIABILE

La politica de La Granda prevede che in ogni istante della produzione sia possibile “tracciare” il prodotto: la trasparenza delle origini dell’animale – dove e come è stato allevato – è importante per spiegare al consumatore la natura e la provenienza del suo cibo.

 

L’etichettatura volontaria, inoltre, offre per ciascun taglio maggiori informazioni: il nome dell’allevatore, la razza, il sesso, l’età e la data di macellazione dell’animale.

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Da Martedì a Sabato:

dalle 9.00 alle 12.30 dalle 15.30 alle 19.00

 

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